Pancetta
di Calabria Dop
Le origini dei salumi di Calabria si fanno risalire al periodo della
colonizzazione greca delle coste ioniche e ai fasti culturali della
Magna Grecia. Le testimonianze storiche descrivono lavorazioni di
carni suine fin dal secolo XVII. In tale epoca si colloca il primo
riferimento scritto inserito in un'opera intitolata "Della
Calabria Illustrata", dove si fa menzione di un ampio utilizzo
della specifica tecnica di lavorazione della carne suina. In epoca
più recente la produzione di insaccati in Calabria è
attestata da statistiche pubblicate a seguito di censimenti dell'epoca
di Gioacchino Murat (primi anni del XIX secolo). In tali documenti
si evidenzia anche l'utilizzo di spezie e aromi, derivati da piante
locali, per dare maggiore sapidità alle carni.
Tra gli illustri testimoni della bontà dei salumi calabresi
vi è Giacomo Casanova. Egli narra, nelle sue memorie, di
aver pranzato, durante un suo viaggio in Calabria, presso la mensa
del vescovo Francescantonio Cavalcanti. Qui assaggiò i salumi
della Calabria, giudicandoli i migliori che avesse mai mangiato.
Come
si consuma
La Pancetta di Calabria entra a far parte di numerose ricette italiane
ed è molto utilizzata nella preparazione dei soffritti. Può
essere consumata anche cruda, o appena riscaldata, in fette più
o meno sottili, insieme al pane salato, cotto nel forno a legna,
tipico della tradizione locale.
Come
si conserva
La conservazione ideale avviene in luoghi freschi e asciutti. In
alternativa si consiglia la conservazione sotto vuoto, che ne consente
il perfetto mantenimento delle caratteristiche organolettiche. Una
volta cominciata, può essere lasciata in frigorifero, avvolta
in un canovaccio.
Come
si produce
La Pancetta di Calabria è un prodotto derivato dal sottocostato
inferiore dei suini allevati in Calabria, con presenza di cotenna,
sezionato nella caratteristica forma rettangolare. La pancetta con
cotenna, del peso variabile dai 3 ai 4 chili, deve essere tagliata
a forma rettangolare e avere uno spessore compreso tra 3 e 4 centimetri.
Dopo la preparazione viene sottoposta a salatura, per un periodo
da quattro a otto giorni. Successivamente la pancetta viene lavata
con acqua e bagnata con aceto di vino. La parte superficiale può
essere ricoperta con polvere di peperoncino. Segue quindi un periodo
di stagionatura di almeno trenta giorni, in locali con umidità
relativa e temperatura controllate.
fonte:
ISMEA
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