Mortadella
Bologna Igp
Il
nome "mortadella" viene fatto risalire all'epoca romana.
Secondo alcune fonti deriva da "Mortarium" (mortaio),
un utensile usato per schiacciare la carne di maiale. La produzione
della mortadella, comunque, può essere localizzata in un'area
di influenza romana, che si estende dall'Emilia Romagna al Lazio.
La mortadella rappresenta infatti il più conosciuto salume
cotto della tradizione bolognese, con origini storiche risalenti
al XVI secolo. In tempi più recenti l'area di produzione
originaria si è estesa ai territori limitrofi.
A partire dal tardo rinascimento, sono numerose le testimonianze
letterarie e storiche che ne dimostrano la presenza sulle tavole
italiane.
Una pittoresca curiosità riguarda il cinema: è del
1971 il film di Mario Monicelli "La Mortadella". Protagonista,
oltre al celebre salume, Sophia Loren nei panni di una popolana
napoletana che, recatasi a New York per raggiungere il fidanzato,
viene fermata all'aeroporto per via di una mortadella, cui la legge
americana negava l'ingresso.
Come
si consuma
La Mortadella Bologna si presta a essere consumata in tanti modi.
Tagliata a cubetti e accompagnata da verdure fresche e formaggi,
diventa un ottimo aperitivo, invece affettata finemente può
essere usata come ripieno per insaporire ad esempio piatti tradizionali
a base di carne o in sformati rustici.
Come
si conserva
Come tutti i salumi, la Mortadella Bologna, se affettata, va consumata
entro breve tempo per evitare che perda freschezza. Se confezionata
sottovuoto, è comunque necessario conservarla in frigorifero
per mantenere inalterati aroma e colore.
Come
si produce
La tecnica produttiva della Mortadella Bologna è unica in
tutto il mondo: base di partenza sono carni trattate secondo un
disciplinare riconosciuto a livello europeo, che vengono triturate
e ridotte a un'emulsione cremosa attraverso tre diversi passaggi
in apposite macchine tritacarne (l'ultima delle quali porta il significativo
nome di "sterminio"). Vengono poi preparati i cubetti
di grasso, che sono ricavati principalmente dalla gola, che fornisce
il più duro e pregiato tra i grassi.
L'impasto così ottenuto viene insaccato nella misura voluta
(esistono mortadelle di tutte le taglie: dai 500 grammi ai 50 chilogrammi)
in involucri naturali o sintetici e sottoposto a cottura. È
questa la fase più delicata, capace di dare alla Mortadella
Bologna tutto il suo caratteristico aroma e la sua tipica morbidezza;
il procedimento prevede l'utilizzo di apposite stufe ad aria secca,
con tempi di cottura che vanno da poche ore fino a un'intera giornata.
Segue una docciatura con acqua fredda e una sosta in cella di raffreddamento,
che consente al prodotto di "stabilizzarsi".
fonte:
ISMEA
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