Pancetta
Piacentina Dop
La
pancetta era molto apprezzata già dal XIV secolo, come risulta
dai registri comunali di Piacenza e dagli scritti di Giulio Landi,
nei quali si narra dell'eccellente qualità del prodotto.
Il gusto caratteristico, dolce e morbido, è strettamente
legato alle condizioni ambientali della zona di produzione, caratterizzata
da vegetazione boschiva e vallate dal clima temperato che consentono
una lenta e graduale stagionatura.
Come
si consuma
La pancetta è spesso utilizzata sia cruda, ad esempio come
antipasto in abbinamento alle fave e al pecorino, sia cotta, per
arricchire il sapore di numerose altre pietanze, dato il facile
accostamento a diversi sapori, dai legumi ai primi piatti, fino
a varie preparazioni a base di carne. È usuale l'abbinamento
con i vini Doc della zona.
Come
si conserva
Le condizioni ideali di conservazione per il prodotto intero sono
temperatura dai 12 ai 15 gradi e umidità intorno al 60-70%.
Una volta tagliata, la Pancetta Piacentina si può tenere
in frigorifero avendo cura di ricoprire la superficie esposta del
prodotto con una pellicola per alimenti. È inoltre conveniente
toglierla dal frigorifero un'ora prima di tagliarla perché
mangiata fredda è meno gustosa. Il prodotto sottovuoto si
conserva a una temperatura massima di 6 gradi.
Come
si produce
La pancetta rappresenta uno dei tagli adiposi del suino. La produzione
della Pancetta Piacentina si svolge secondo queste fasi: rifilatura,
salatura a secco, legatura, asciugatura e stagionatura. L'operazione
di salatura è effettuata a mano e consiste nel mettere le
carni a contatto con una miscela di sali, aromi naturali e spezie
e lasciarle in frigorifero per 15 giorni. Successivamente si procede
alla raschiatura, al fine di togliere eventuali residui della lavorazione
e l'eccesso di sali e spezie. Le pancette vengono quindi arrotolate,
con eventuale aggiunta di carne magra, proveniente dalla zona di
produzione, mediante la tradizionale legatura. Nelle parti non coperte
dalla cotenna sono applicati lembi di vescica di suino sulle parti
esterne e carta vegetale sulla parte longitudinale, allo scopo di
ottenere una protezione naturale durante la stagionatura. Si effettua
poi la foratura su tutta la superficie e si lasciano le pancette
a temperatura compresa tra 0 e 5 gradi per alcune ore. Segue la
fase di asciugatura, a una temperatura massima di 25 gradi, per
non più di sette giorni, e infine la stagionatura, che dura
almeno due mesi.
fonte:
ISMEA
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